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Guida alla coltivazione del finocchio

Fresco e dalle molteplici proprietà benefiche il finocchio per essere coltivato richiede alcuni piccoli accorgimenti.

Prima del suo trapianto, infatti, è sempre necessario procedere con la preparazione del terreno. Il finocchio non ama i terreni molto pesanti, quindi in questo caso bisognerà lavorare adeguatamente la terra almeno fino a che non sarà diventata soffice. Ricordatevi inoltre che il finocchio non deve essere mai piantato nella stessa aiuola in cui è stata coltivata in precedenza un’altra pianta di finocchio e neanche nello stesso luogo in cui erano state, in precedenza, coltivate altre piante appartenenti alla sua stessa famiglia come: la carota, il sedano e il prezzemolo. Normalmente si consiglia, infatti, di mettere a dimora il finocchio nello stesso luogo in cui vi era una coltura abbondantemente letamata, al fine di evitare le concimazioni minerali e limitare l’accumulo nelle parti commestibili di sostanze dannose per l’organismo (nitrati). Qualora il terreno dovesse risultare povero, lo si potrà arricchire con una concimazione minerale di azoto, fosforo e potassio.

Il trapianto

Trapiantare il finocchio è più semplice di quanto possiate immaginare…

Basterà, infatti, effettuare delle buche nel terreno di dimensioni poco più grandi della zolletta della piantina, all’interno delle quali successivamente la piantina stessa verrà riposta. A questo punto occupatevi di riaccostare il terreno e di riempire gli spazi vuoti.

Durante le operazioni di trapianto è bene ricordare sempre che:

  • Le distanze d’impianto tra le file devono variare tra i 50 e i 70 centimetri,
  • Le piante devono essere impiantate necessariamente a una distanza di circa 20-25 centimetri le une dalle altre.

Al termine delle operazioni di impianto (che si consiglia di effettuare sempre nelle ore più fresche della giornata) occupatevi di mantenere il più possibile fresco il terreno innaffiandolo ripetutamente, tale operazione impedirà la salita a seme.

Irrigazione

Specie durante i periodi dell’anno più caldi, per la sua ottimale crescita la pianta di finocchio necessita di un’annaffiatura costante e curata. Annaffiarla di rado comporta, infatti, durante la prima fase di sviluppo della pianta il mancato approfondimento dell’apparato radicale e durante la seconda fase di sviluppo l’arresto della vegetazione con conseguenti perdite di peso e volume dei grumoli. Il sistema più consigliato per una corretta annaffiatura della pianta di finocchio e un notevole risparmio idrico, è quello dell’impianto a goccia con manichetta forata, gestito da un elettrovalvola a tempo. Tale sistema permette, infatti, di innaffiare la pianta con intervalli di tempo regolari, riducendo al minimo qualsiasi problema fitosanitario.

Diserbo

Durante la fase di coltivazione sarà bene tenere il più possibile pulite le aiuole dalle piante infestanti. Tale operazione potrà essere effettuata o con leggere zappature o con estirpature superficiali, ponendo sempre la massima attenzione a non danneggiare i grumoli in via di formazione che risultano estremamente delicati e sensibili agli urti.

 

Imbianchimento

L’imbianchimento, utile per rendere completamente bianchi i grumoli, è una tecnica da eseguire rincalzando le piante o 15 giorni prima della raccolta, quando i grumoli sono già quasi completamente formati, o quando i grumoli iniziano a ingrossarsi.

 

Raccolta

La raccolta dei finocchi deve essere effettuata sempre quando questi hanno raggiunto la loro grandezza massima, dal momento che, se raccolti quando il grumolo non si è del tutto formato, il finocchio risulterà fibroso. La raccolta va eseguita scalzando le piante con l’aiuto di una vanga, facendo sempre attenzione a non danneggiare i grumoli. Una volta terminato il raccolto bisognerà dapprima eliminare le foglie più esterne e successivamente lavare i grumoli sotto abbondante acqua. Fatto questo i finocchi saranno pronti per essere consumati.

La Malattia

La malattia più dannosa che generalmente può colpire la pianta di finocchio è la sclerotinia, causata dal fungo Sclerotinia sclerotiorum, questa danneggia in modo irreversibile il grumolo che in breve tempo marcisce ricoprendosi completamente di un feltro di colore bianco.

Per evitare che gli organi di conservazione del fungo restino nel terreno, rischiando di contaminare anche le altre piante, è sempre bene estirpare tutti i grumoli colpiti dal fungo.

Escludere totalmente la contaminazione da Sclerotinia sclerotiorum è quasi impossibile. Esistono però dei metodi da adottare per prevenire la malattia consistenti nell’accurata sistemazione del terreno al fine di evitare ristagni d’acqua e nel contenimento di concimazioni azotate e interventi irrigui.